Edrahel è l'unico dio presente nella mia ambientazione. Egli ha creato l'universo e tutti gli esseri che lo abitano.
Nell'iconografia Edrahel è rappresentato con un sole perché dalle scritture si evince che sia fatto di luce calda.
Alcuni dicono che Edrahel sia apparso agli abitanti di Kirashim subito dopo la creazione del pianeta, ma da quel momento in poi, però, nessuno è stato più in grado di vederlo. Gli unici che possono comunicare con lui sono i Guardiani (i quattro semidei) e il Wogai (il signore dell'aldilà).
La religione tramanda che Edrahel desideri che tutte le sue creature ritornino a lui dopo aver vissuto in modo retto e altruista. L'aldilà, infatti, è stato creato con un intento "ri-educativo".
Secondo i semidei, Edrahel è un dio che lascia libero arbitrio ai suoi figli e invervene solo quando lo ritiene strettamente necessario.
I 10 Libri Sacri sono chiamati "Hoelden", cioè "Dono Sacro" nella lingua dei Draghi.
I primi due trattano della nascita dell'universo e di come è strutturato il pianeta di Kirashim. Il terzo, quarto e quinto spiegano le basi del culto. Dal sesto al nono vengono spiegate le quattro razze senzienti che abitano Kirashim. L'ultimo, il decimo, è il piu' recente e racconta cosa è successo quando gli Umani hanno creato un tipo di magia malvagia che sovverte l'ordine naturale delle cose.
Nello specifico:
Libro Primo - AOGI: Spiega la cosmogonia dell'universo e la nascita di Kirashim
Libro Secondo - GOSQUIDUN: Spiega il ruolo dei Guardiani e quello degli Ishshun, gli Alberi Sacri
Libro Terzo - KUSAGARM: Spiega le leggi emanate da Edrahel (per gli uomini comuni e per i regnanti)
Libro Quarto - GHILKAS: Spiega l'organizzazione del culto
Libro Quinto - ASHA: Spiega come verranno giudicate le anime dei defunti e come raggiungere la salvezza
Libro Sesto - ROTI INSTAHR: Spiega tutte le specie di Draghi che abitano Kirashim
Libro Settimo - ROTI MENGAL: Spiega tutte le specie di Mengal che abitano Kirashim
Libro Ottavo - ROTI HOMINUM: Spiega i tipi di Maghi che abitano Kirashim
Libro Nono - ROTI PHERINIL: Spiega la specie dei Folletti che abitano Kirashim
Libro Decimo - YLAKUT: Spiega cosa è successo quando è stata corrotta la magia, creando gli incantesimi proibiti, e come sono nati gli Albos
Quale sia la versione autentica di questo libro è ancora un mistero. Quando il Quarto Guardiano si ribellò, comparvero nuove versioni dell'Aogi e, col passare dei secoli, i volumi originali si confusero con i falsi.
Molti dicono che le versioni presenti nei Kisuert (i templi) siano ancora quelle originali, ma altri sostengono che si tratti di falsi scritti dai Ghilad (sacerdoti) per infondere coraggio al popolo nei tempi bui.
In ogni caso, questo è ciò che sostengono gli Aogi presenti nei templi:
In principio esisteva solo il dio Edrahel che vagava nello spazio infinito.
Era una bellissima luce piena di potenza in cui vorticavano tanti sentimenti. Uno di questi, purtroppo, era la solitudine, l’infelicità di non avere mai nessuno con cui condividere la propria esistenza.
Un giorno, lontanissimo nel tempo, Edrahel era così triste che si voltò indietro per capire se, andando in un’altra direzione, avrebbe potuto incontrare qualcun altro. Compiendo quel movimento rotatorio, perse delle piccole particelle luminose che cominciarono a espandersi con lentezza verso l’esterno. Edrahel fu così felice di non essere più solo che continuò a girare su sé stesso per creare nuove piccole essenze luminose che noi oggi chiamiamo stelle.
Col passare del tempo il dio cominciò a disegnare delle forme muovendo quella che si può immaginare fosse la sua mano e creò alberi, fiori, fate, umani e draghi. Però quell’esperienza non gli piacque perché, poco dopo, quelle immagini sbiadivano in quanto mere scie luminose.
Fu allora che gli venne l’idea.
Immaginò le galassie e le creature fantastiche che avrebbero potuto abitarle. Così raccolse nella sua mano gruppi di stelle, li strinse fino a comporre delle sfere e ci soffiò sopra per raffreddarle senza ucciderle: fu così che nacquero i primi pianeti, tutti diversi, e li lasciò a ruotare intorno ad altre stelle calde perché non patissero il freddo o si sentissero lontane da lui. Successivamente, come si era ripromesso, disegnò di nuovo tutte le creature che aveva immagino e, prima che sparissero, ci soffiò sopra per infondergli la vita e le pose nei pianeti che aveva realizzato.
Una volta finito il processo di creazione iniziale, Edrahel cominciò a contemplare soddisfatto tutto ciò che aveva creato. Ma non si fermò mai, anzi, seguitò a ruotare su sé stesso per continuare a espandersi, creando sempre nuova vita e nuove stelle.
Per quanto riguarda la nascita di Kirashim, ecco cosa è scritto:
Edrahel diede vita alla galassia, ponendo su ogni pianeta creature diverse. Creò modi per viaggiare da un mondo a un altro e vide che alcune razze andavano d’accordo e cominciarono addirittura a collaborare e scambiarsi risorse.
Kirashim fu l’ultimo pianeta di questa galassia a essere creato ed Edrahel ne fece il suo esperimento sociale. Pose a Kirashim diverse razze, imponendo come base comune il potersi trasformare in Umani per facilitare il loro legame.
Edrahel creò Kirashim e i suoi quattro continenti: Mhilgos, Agadria, Trikkut e Ghom. Edrahel non pose su Kirashim nuovi soggetti, ma trasferì dei volontari dai loro pianeti. Lasciò la libertà a tutte le razze di installarsi dove desideravano e lasciò che ognuno decidesse i propri capi. A capo dell'intera Kirashim, però, pose i Draghi di Diamante perché si erano da sempre dimostrati un popolo molto tollerante e disponibile.
I Draghi di Diamante furono gli unici Draghi a chiedere un piccolo pezzo di terra in ogni Continente e su di essi posero una Capitale in cui abitavano. Adsar, a Mhilgos, fu subito considerata anche la Capitale del mondo perché la famiglia reale aveva sede lì.
Anche di questo libro sono circolate tantissime copie false durante i secoli. Alla fine, però, gli accademici hanno ritenuto queste informazioni le più veritiere e pertinenti:
In ogni continente di Kirashim c’era una foresta magica con un Ishshun, un Albero Magico ritenuto Sacro.
A Mhilgos (l'antico nome di Wirlamor) c’era la foresta di Wulferden, in cui sorgeva l'albero che rappresentava la natura; a Ghom c’era la foresta di Pulchra, in cui sorgeva l'albero di tutti gli esseri viventi (animali, Umani, Draghi, Folletti e Mengal); ad Agadria c’era la foresta di Meuil, dove sorgeva l'albero dei Quattro Elementi (Terra, Acqua, Fuoco ed Elettricità); e a Trikkut c’era la foresta di Herdescald dove sorgeva l'albero che manteneva stabile il Tempo e lo Spazio.
Dopo solo uno anno di vita di Kirashim, qualcuno cominciò a entrare nelle Foreste Sacre senza permesso: cacciarono troppi animali, abbatterono alberi, e il pianeta cominciò a morire. Fu allora che i Draghi di Diamante domandarono a Edrahel l'aiuto di quattro Guardiani perché proteggessero gli Ishshun e mantenessero in equilibrio Kirashim.
Edrahel fu d’accordo e chiese ai quattro popoli principali di scegliere i propri rappresentati. Gli Umani scelsero Galea perché si prendesse cura di Wulferden e delle piante; I Folletti scelsero un giovane Hielf che divenne il Guardiano del Tempo e dello Spazio (il Guardiano Malvagio); i Draghi scelsero Felk perché proteggesse la foresta degli elementi, e i Mengal scelsero Ayhee per proteggere l’Ishshun degli esseri viventi.
Gli Alberi Sacri sono il simbolo del legame tra Edrahel e il mondo. Inoltre, entrando fisicamente in un Ishshun, i Guardiani possono parlare con Edrahel. Tutti e quattro gli alberi, infatti, sono collegati fra loro e conducono in un posto sospeso nello spazio.
Se uno dei Guardiani morisse, quanto è affidato a quel Guardiano scomparirebbe. Qualche esempio? Se Galea morisse, tutte le piante si seccherebbero e non esisterebbe più vegetazione sul pianeta. Se Ayhee morisse, toccherebbe la stessa sorte a tutti gli esseri viventi. Le conseguenze della morte del Guardiano del tempo e dello spazio o di quello dei quattro elementi, ovviamente, sarebbero molto più disastrose ma facili da intuire.
Molto tempo fa, accadde che il Guardiano del Tempo e dello Spazio si votò al male perché si inorgoglì e decise di voler fare tutto da solo. Avrebbe sostituito gli animali, le piante, la terra con "la materia" che lui era capace di creare in quanto padrone dello spazio. Così compì un'impresa folle: attaccò all'improvviso i Guardiani Felk e Ayhee, creando uno squarcio nello spazio, e mandandogli contro un esercito che lui stesso aveva creato per portare morte e distruzione. I Guardiani persero le guerre, non aspettandosi l'attacco, ma fuggirono appena in tempo attraverso i loro Ishshun e raggiunsero Wulferden. Innestarono un ramo dei loro Ishshun in quello di Galea per poter sopravvivere e, da allora, possono dirsi "ospiti" di Galea.
Il Guardiano Malvagio provò ad attaccare anche Wulferden ma Galea, Felk ed Ayhee erano troppo forti insieme perché lui potesse sconfiggerli. I tre Guardiani confinarono il quarto nelle viscere di Kirashim con un incantesimo, non potendo distruggerlo. Tutto questo in attesa che vengano creati dei nuovi Guardiani.
E perché non è ancora accaduto? Lo scprirete leggendo i libri ;)
Edrahel ha stabilito delle leggi molto specifiche per aiutare i popoli che abitano Kirashim a vivere in pace. Alcune sono rivolte a tutti, altre solo ai regnanti. Nei secoli, alcune di queste leggi sono andate perdute e questo è ciò che ci resta:
Leggi Generiche:
1- Rispetta il prossimo e la sua diversità senza giudicare
2- Non uccidere se non per leggittima difesa
4- Aiuta il prossimo e condividi con lui cio' che hai, in misura proporzionale a quanto possiedi
5- Rispetta le leggi emanate dai sovrani
6- Prenditi cura del tuo pianeta e quello degli altri
7- Il primo giorno di ogni mese visita il Kisuert (il tempio) e durante gli altri giorni rifletti sul tema di cui si è discusso
8- Onora sempre gli animali che hanno dato la vita per nutrirti
Leggi per i sovrani:
1- Sii il primo a rispettare la legge
2- Non approfittare della tua posizione
3- Sii equo nei giudizi: anche tu sarai giudicato
4- Emana leggi che giovino a tutte le classi sociali
5- Fai prosperare il regno che ti è stato affidato
6- Non tollerare omicidi, violenze, sopraffazioni o furti
7- Ascolta e aiuta il tuo popolo e quello degli altri
8- Non invadere altri territori
9- Dare è un dovere, prendere è una scelta
Il culto di Edrahel è organizzato secondo una gerarchia ben stabilita. A capo di tutto ci sono i Guardiani, ovvero i semidei che possono parlare con il dio e hanno poteri magici che superano quelli di qualunque specie abiti il pianeta.
Sotto i Guardiani, troviamo i Ghilad (i Sacerdoti) : possono essere uomini o donne e appartenere a qualunque razza. Il loro scopo è quello di predicare la parola di Edrahel durante le cerimonie ufficiali e di ascoltare il popolo durante le udienze (che si tengono spessissimo). Queste ultime non servono per trovare una soluzione alle piccole beghe che si possono creare tra due singoli individui, ma per le questioni che devono essere portate all'attenzione dei Guardiani o di regnanti geograficamente troppo lontani.
I Sacerdoti seguono un percorso di formazione di 5 anni presso i Guardiani, seguiti da altri 3 di pratica nei templi. Possono sposarsi e sono stipendiati dal governo in cui si trova il tempio. Indossano abiti che desiderano e soltanto nelle occasioni "ufficiali" sfoggiano una tunica bianco perla con un sole impresso su ambo i lati. Ogni anno, tutti i Sacerdoti tornano dai Guardiani per essere esaminati.
Nel tempio, troviamo anche i Kadoan (Messaggeri): anche loro possono essere uomini e donne di qualunque razza. Studiano per 5 anni con i Guardiani, seguiti da 1 di pratica nei templi. Il loro compito è quello di portare agli occhi dei Guardiani o dei regnanti le questioni sollevate dalla popolazione durante le udienze con i Sacerdoti. Proprio per questo, in realtà, vengono visti anche come Ambasciatori. Possono sposarsi e sono stipendiati anch'essi dal governo in cui si trova il tempio. Vestono in modo comune ma hanno anche una divisa ufficiale con impresso un sole con le ali.
Il Kisuert è il tempio, il luogo in cui i Ghilad (sacerdoti) diffondono la parola di Edrahel e il popolo può chiedere "udienza" ai Guardiani senza recarsi alle Foreste Sacre. Nei templi è severamente vietato litigare o combattere, e anche chi non è credente rispetta questa regola.
Nel tempio ci sono stanze per i senzatetto e i viandanti. I soldi che i fedeli decidono di condividere, vengono utilizzati per aiutare il prossimo, non per pagare i Sacerdoti. Le donazioni sono libere e si può donare anche cibo, vestiti e quant'altro.
I templi delle grandi città si sviluppano verso l'alto e, quando devono accogliere anche fedeli "acquatici", persino verso il basso. L'interno della struttura è circolare e ad anelli, e ogni piano affaccia verso il centro (il luogo in cui parla il Sacerdote) attraverso degli archi.
Durante le feste comandate (ogni primo giorno del mese), il Sacerdote legge dei passi significativi dai libri sacri e ricorda ai fedeli quali sia la tematica su dei devono riflettere durante il mese.
Nella struttura del tempio c'è una zona riservata alla mensa, i letti per i viandati e le udienze con i fedeli. Il Sacerdote non dorme al tempio ma affitta o compra una casa col suo stipendio. Un'altra zona è riservata a Sacerdoti e Messaggeri durante la loro pratica, dove dormono e si svolgono le lezioni.
In cima a ogni tempio c'è sempre una luce che dimostra la presenza di Edrahel perché è egli stesso a tenerla accesa (così si tramanda) per indicare ai viandanti la strada per raggiungere la salvezza.
In principio, i Draghi dell'Anima raccoglievano le anime dei defunti imbrigliandole all'interno di giare incantate. Una volta al giorno, le portavano in un luogo segreto della loro isola, Azla, e il re dei Draghi dell'Anima le giudicava con l'aiuto di alcuni sacerdoti di razza Nuba (Mengal volpi).
In questo luogo segreto, di cui si è perso il nome, esistevano tre portali che permettevano alle anime di ricevere la ricompensa a seconda del modo in cui si erano comportate durante la loro vita.
I portali conducevano in tre luoghi:
Mhiliarun ("pieno di luce"): è il luogo dove finiscono coloro i quali hanno vissuto una vita retta e meritano di ricongiungersi al dio Edrahel. Si dice che questo sia un luogo di pace e armonia, dove le anime sono sempre felici.
Sherden ("dono di speranza"): equivale alla reincarnazione. Le anime si reincarneranno in un corpo che permetterà loro di espiare le proprie colpe e imparare qualcosa di nuovo al fine di meritare il Mhiliarun.
Shacnerun ("fuoco eterno"): è il luogo dove finisce chi si è comportato in maniera indegna e pare vi si rimanga per un tempo proporzionale rispetto alla malvagità dimostrata. Si dice che lo Shacnerun sia un luogo di tortura e sofferenza, e che tutte le anime che ci sono finite ne escano completamente cambiate.
Il sistema creato da Edrahel tende verso l'alto, è pensato in modo da permettere a tutte le anime di espiare le loro colpe fino a raggiungere il Mhiliarun. Le "punizioni" che vengono date, infatti, sono atte a cambiare l'anima della persona e a renderla migliore.
Non ci è dato di sapere chi giudicasse le anime nei secoli bui in cui i Draghi dell'Anime furono trasformati in Draghi della Morte, ma adesso esiste un nuovo semidio: il Wogai.
Wogai significa "grande buio" e pare cavalchi un corvo azzurrino traslucido per spostarsi. Appare soltanto a chi sta per morire e, i pochi sovravvissuti che hanno raccontato di averlo visto, lo descrivono come un mostro deforme munito di folta peluria nera, zanne aguzze e lunghi artigli.
La tradizione popolare, però, racconta anche di un'altra versione del Wogai.
"Ascoltami, Signore dell'Aldilà. Abbi pietà, Giudice implacabile. Salva un'anima innocente".
La tradizione vuole che tutti i bambini le cui madri recitino questa invocazione, avranno salva la vita. Pare che il Wogai appaia in sogno ai bambini come un uomo gentile e gli offra da bere un latte miracoloso.
Per sapere quali razze abitano Kirashim, visita la sezione Popoli. I link è nel menù.
Si narra che, in tempi antichi, alcuni Maghi si diedero alle forze del male e crearono degli incantesimi in grado di sovvertire l'ordine naturale delle cose.
Esempi lampanti furono riportare in vita dei cadaveri per assoggettarli al proprio volere, scagliare maledizioni di ogni sorta, impadronirsi del corpo o dell'anima di qualcun altro o rubarne la giovinezza.
Il Mago che lancia un incantesimo proibito subisce delle ripercussioni a livello fisico (vesciche infette, arti raggrinziti, cecità e simili). Questi cambiamenti, una volta avvenuti, sono irreversibili perché l'anima del Mago è stata corrotta.
Quando alcuni Maghi si diedero a questo tipo di incantesimi, le altre popolazioni insorsero e cominciò una vera e propria caccia a chiunque praticasse questo tipo di magia. Le conseguenze furono disastrose perché molti ne approfittarono per far condannare a morte i propri nemici, giacché in principio nessuno sapeva delle ripercussioni che subivano i corpi dei praticanti.
Fu allora che molti Maghi giurarono di non usare mai più i loro poteri e si imposero di vestire di bianco. Albos, infatti, vuol dire "bianco" nella lingua dei Maghi.
Col passare dei secoli, quelli che perseguirono questa strada persero i loro poteri e cominciarono a dare alla luce bambini che non erano più in grado di padroneggiare la Magia.
I Maghi che praticano gli incantesimi proibiti, inoltre, sono responsabili della morte di tutti i Nienphe di sesso maschile per rendere schiave tutte le Nienphe donne.
Ad oggi, sul pianeta Kirashim, è severamente vietato praticare incantesimi proibiti. Pena, la morte senza possibilità di processo.
In linea di massima, il dio Edrahel non ha dato disposizioni sulle preghiere. Attraverso i Guardiani, ha specificato più volte di preferire parole semplici, che vengono dal cuore rispetto a preghiere standardizzate.
Ciononostante, alcuni popoli hanno deciso di formalizzare delle invocazioni. Per esempio, i Laigo (lupi antropomorfi) usano ripetere questa preghiera prima di ogni pasto:
Oh Grande Edrahel,
ti ringraziamo per averci dato la possibilità di riunirci tutti insieme intorno a questa tavola.
Ti ringraziamo per aver creato Kirashim con tutte le sue creature e i frutti della terra di cui ci nutriamo.
Ti affidiamo lo spirito di questi animali che ora giacciono innanzi a noi e che hanno sacrificato la loro esistenza per permettere al nostro popolo di sopravvivere. Che possano avere l'onore di correre nei tuoi giardini celesti e di vivere in pace insieme a chi ti ha raggiunto prima di noi.
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